Giuseppe Verdi,compositore di brani per l'opera |
Fino a quasi tutto l'Ottocento l'opera italiana è suddivisa in numeri musicali: arie, duetti, cori,finali ecc.
Nel Settecento i singoli numeri sono raccordati da recitativi accompagnati solo dal clavicembaloe dal basso, noti come recitativi secchi, nei quali si era evoluto il «recitar cantando» del melodramma della fine del Cinquecento. Nel teatro musicale comico francese e tedesco (vale a dire nei generi dell'opéra-comique e del singspiel) i recitativi secchi sono sostituiti da dialoghi parlati.
Più tardi, il recitativo accompagnato dall'orchestra sarà invece inglobato nel numero con la denominazione di scena. Alla forma dell'aria subentrerà allora quella della scena e aria. Hanno convissuto a lungo nel secondo Settecento e nei primi anni dell'Ottocento, finché il secondo non cadde in disuso, sopravvivendo un po' più a lungo nell'ambito del teatro musicale comico.
I cantanti, e i ruoli che essi interpretano, sono distinti in rapporto al registro vocale.
Le voci maschili sono denominate, dalla più grave alla più acuta, basso, baritono, tenore. A essi si possono aggiungere le voci di controtenore, sopranista o contraltista, che utilizzano un'impostazione in falsetto o falsettone. Esse eseguono ruoli un tempo affidati ai castrati.
Le voci femminili sono classificate, dalla più grave alla più acuta, come contralto, mezzosoprano e soprano. Anch'esse eseguono oggi, molto più di frequente delle corrispondenti voci maschili, i ruoli sopranili e/o contraltili scritti per le voci dei castrati.
Palco reale del San Carlo Di Napoli
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